Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

venerdì 14 aprile 2017

Venerdì Santo ...silenzio e digiuno


Venerdi' Santo
di Fausto Maria Martini
(1886-1931)

Nulla, credi, è più dolce per i nostri
occhi di questo giorno senza sole,
con i monti velati di viole
perché la primavera non si mostri...

Venerdì Santo! E ieri sera tu
ti rimendavi quest'abito, tutto
grigio, un abito come a mezzo lutto
per la morte del povero Gesù...

Traevi dalla tua cassa di noce
qualche grigio merletto secolare:
così vestita, accoglierà l'altare
la buona amante con le mani in croce...

Prega per me, prega per te, pel nostro amore,
per nostra cristiana tenerezza,
per la casa malata di tristezza,
e per il grigio Venerdì che muore:

Venerdì Santo, entrato in agonia,
non ha la sua campana che lo pianga...
come un mendico, cui nulla rimanga,
rassegnato si muore sulla via...

Prega, e ricorda nella tua preghiera
tutte le cose che ci lasceranno:
anche il ramo d'olivo che l'altr'anno
ci donò, per la Pasqua, Primavera.

Quante volte l'olivo benedetto
vide noi moribondi nel piacere,
e vide le nostre due anime, in nere
vesti, per noi pregare a capo al letto!

E pregavamo, come se morisse
qualcuno: un poco, sempre, morivamo:
Ma sempre sull'aurora nuova, il ramo
d'olivo i liei amanti benedisse!

Ora col nuovo tu lo cambierai:
anche devi pregare per gli specchi
velati, per i libri, per i vecchi
abiti che tu più non vestirai...

E' sera: un riso labile si perde
sulle tue labbra, mentre t'inginocchi:
io guardo, dietro la veletta, gli occhi...

due perle nere in una rete verde.


E pure il tuo figlio
il divino tuo figlio, il figlio
che ti incarna, l'amato
unico figlio uguale
a nessuno, anche lui
ha gridato,
alto sul mondo:
"Perché...!".

Era l'urlo degli oceani
l'urlo dell'animale ferito
l'urlo del ventre squarciato
della partoriente

                                                                 >>>> Turoldo




leggoerifletto:

E pure il tuo figlio e altre preghiere per il Venerdì Santo -

 Padre Davide Maria Turoldo


*E pure il tuo figlio * * il divino tuo figlio, il figlio che ti incarna, l'amato unico figlio uguale a nessuno, anche lui ha gridato alto sul mondo: “Perché...?”* *Era l'urlo degli oceani l'urlo dell'animale ferito l'urlo del ventre squarciato della partoriente urlo della stessa morte: “perché?”* *E tu non puoi rispondere non puoi...* *Condizionata onnipotenza sei!* *Pretendere altro è vano.* *T'invocava con tenerissimo nome:* *la faccia a terra e sassi e terra bagnati da gocce di sangue:* *le mani stringevano zolle di erba e fango:* *ripeteva la preghiera... 
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E pure il tuo figlio
il divino tuo figlio, il figlio
che ti incarna, l’amato
unico figlio uguale
a nessuno, anche lui
ha gridato,
alto sul mondo:
“Perché…!”.
Era l’urlo degli oceani
l’urlo dell’animale ferito
l’urlo del ventre squarciato
della partoriente
urlo della stessa morte:” Perché””.
E tu non puoi rispondere
non puoi…
Condizionata onnipotenza sei!
Pretendere altro è vano

DAVID MARIA TUROLDO

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