Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

venerdì 10 gennaio 2014

Il commentI della settimana ... alla DOMENICA DEL Battesimo del SIGNORE anno A

Risalire alla vita



Takamatsu, 09 Gennaio 2014
                    
                       ***
@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

da: lapoesiaelospirito

In fila allo sportello

Perché debba morire per rinascere
non riuscirò a spiegarmelo, ma credo
di poterlo intuire contemplando
la tua ricerca mite, lo sfilare
insieme ai peccatori come fossi
uno di loro. Mi stupisco sempre
pensando che il mio Dio si mette in fila
allo sportello, che si guarda bene
dal pretendere qualche trattamento
speciale, qualche ovvio privilegio.
Se un gesto mi converte, è questo passo
paziente dietro l’uomo, questa guida
senza pulpito, priva d’apparato.
Mi chiedo se a qualcuno, qualche giorno
lontano, possa ritornare in mente
la santa assurdità di questa sfida,
l’esempio scandaloso di chi ha amato,
una rivolta esplosa così piano.
@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@


Pasolini - Il Vangelo secondo Matteo: Battesimo, Tentazione.



Il Vangelo secondo Matteo

Prodotto da Alfredo Bini
Con Enrique Irazoqui (doppiato da Enrico Maria Salerno), Susanna Pasolini, Settimio Di Porto, Susanna Pasolini, Marcello Morante, Mario Socrate, Otello Sestili...

Italia 1964 
Ambientazione: Chia (frazione di Soriano nel Cimino, Viterbo) Barile, Castel Lagopesole, Ginosa, Le Castella, Matera, Massafra e Gioia del Colle (Pasolini avrebbe voluto girare in Palestina, ma la produzione per contenere i costi "impose" l'Italia).

« Questo film è dedicato alla cara, lieta, familiare memoria di Giovanni XXIII »
(dai titoli di coda)

Dichiarazione di Pasolini a proposito del film: «Il film vuole essere anche un violento richiamo alla borghesia, lanciata verso un futuro che è la distruzione degli elementi antropologicamente umani, classici e religiosi. Forse è perché sono così poco cattolico che ho potuto amare tanto il Vangelo e farne un film».

Curiosità: il protagonista Enrique Irazoqui era un giovane sindacalista catalano e si trovava in Italia per cercarvi appoggi contro il regime franchista. In precedenza si era pensato ad un prelato tedesco.

           Il Vangelo secondo Matteo da Pasolini (16:9)


12 gennaio 2014 - Inquietudini


Tu vieni da me?, si chiede stupito Giovanni il profeta. Tu vieni da me?, non ci capacita il più grande tra gli uomini, non sa darsi pace. La sua vita è passata aspettando quel momento e, ora che è arrivato, non è come se lo aspettava. Come accade anche a noi: Dio non è mai come ce lo immaginiamo. Ha passato la sua infanzia sapendo di essere il prescelto, gliel’ha raccontato la mamma Elisabetta e papà Zaccaria, il dubbioso, consapevoli di essere stati travolti dalla grazia e dall’iniziativa di Dio. Ha passato la sua giovinezza intera ad imparare, a meditare, a leggere, a scrutare, a riflettere. Sceso nel deserto di Giuda, ha imparato ad attendere il Messia disprezzando l’illegittima classe sacerdotale, Erode e il rinato Tempio. Un profeta eroso dal vento, secco e inquietante, rabbioso e passionale. È sceso nel deserto per farsi deserto. Sono venuti da lontano, prima poche decine, poi un fiume di persone ad aspettarlo, in silenzio, sulle rive del Giordano. E quando compare, Giovanni è una furia: urla, insulta la gente, minaccia la punizione divina. E tutti tacciono, il capo chino. Ciò che dice è vero: nessuno merita salvezza, nessuno merita perdono, nessuno merita Dio. Non dicono forse le Scritture che il Messia verrà inviato solo se il popolo si fosse preparato? Ma il popolo è bue, lontano, superstizioso, distratto. E Giovanni ne lamenta la tiepidezza: così il Messia arriverà mai! E invece. Stupori Tu vieni da me?, si è chiesta Maria guardando il suo ventre ...



Commento al Vangelo del 12 gennaio 2014



***

Ronchi 12 gennaio 2014 Battesimo di Gesù


Ognuno di noi è figlio prediletto di Dio





In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Gesù si mette in fila con i peccatori, lui che era il puro di Dio, in fila, come l'ultimo di tutti. Ed entra nel mondo dal punto più basso, perché nessuno lo senta lontano, nessuno si senta escluso. Gesù tra i peccatori appare fuori posto, come se fosse saltato l'ordine normale delle cose. Giovanni non capisce e si ritrae, ma Gesù gli risponde che proprio questo è l'ordine giusto: «lascia fare... perché conviene che adempiamo ogni giustizia». La nuova giustizia consiste in questo ribaltamento che annulla la distanza tra il Puro e gli impuri, tra Dio e l'uomo. Ed ecco si aprirono i cieli e vide lo Spirito di Dio - che è la pienezza dell'amore, dell'energia, della vita di Dio - scendere come una colomba sopra di lui. E una voce diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento». Questo fatto eccezionale, che avviene in un luogo qualsiasi e non nei recinti del sacro, lo strapparsi dei cieli con la dichiarazione d'amore di Dio e il volo ad ali aperte dello Spirito, è avvenuto anche per noi, ciò che il Padre dà a Gesù è dato ad ognuno. Lo garantisce un'espressione emozionante di Gesù: Sappiano, Padre, che li hai amati come hai amato me (Gv 17,23). Dio ama noi come ha amato Gesù, con la stessa intensità, la stessa passione, lo stesso slancio. Dio preferisce ciascuno, ognuno è figlio suo prediletto. Per il Padre io come Gesù, la stessa dichiarazione d'amore, le stesse tre parole: Figlio, amato, mio compiacimento. - Figlio è la prima parola. Un termine tecnico nel linguaggio biblico, dal significato preciso: «figlio» è colui che compie le stesse opere del Padre, che fa ciò che il padre fa, che gli assomiglia in tutto. - Amato. Prima che tu agisca, prima di ogni merito, che tu lo sappia o no, ad ogni risveglio il tuo nome per Dio è «amato». Immeritato, pregiudiziale, immotivato amore. - Mio compiacimento. Termine inusuale ma bellissimo, che deriva dal verbo «piacere»: tu mi piaci, mi fai felice, è bello stare con te. Ma quale gioia, quale soddisfazione può venire al Padre da questa canna fragile sempre sul punto di rompersi che sono io, da questo stoppino fumigante? Eppure «la sua delizia è stare con i figli dell'uomo» (Prov 8,31), stare con me. Al nostro Battesimo, esattamente come al Giordano, una voce ha ripetuto: Figlio, tu mi assomigli, io ti amo, tu mi dai gioia. Hai dentro il respiro del cielo, il soffio di Dio che ti avvolge, ti modella, trasforma pensieri, affetti, speranze, ti fa simile a me. Ad ogni mattino, anche i più oscuri, inizia la tua giornata ascoltando per prima la Voce del Padre: Figlio, amore mio, mia gioia. E sentirai il buio che si squarcia e l'amore che spiega le sue ali dentro di te.

Nessun commento:

Posta un commento